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La Confraternita Dell

bunderlie2003


La mia libreria del cuore! La confraternita dell'Uva è davvero una delle perle di Bologna. Giorgio è super competente e disponibile, mi sono affidata più volte ai suoi consigli scoprendo titoli meravigliosi. Velocissimi anche per le consegne a distanza!




La Confraternita Dell




Definire la confraternita dell'uva una tappa obbligatoria quando passo da Bologna è riduttivo: per la precisione, cerco continuamente scuse per andare a Bologna, meglio se in pausa pranzo o all'ora dell'aperivito, per fermarmi a fare quattro chiacchiere con Giorgio davanti a un piatto di crostini pugliesi e a un'ottima birra. Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla.


La mia libreria preferita di Bologna, anzi no: uno dei miei posti preferiti nel mondo. Un'atmosfera unica, accogliente, festosa, con un tripudio di titoli di editori indipendenti sugli scaffali che ti fa fare pace col mondo. Impossibile non farci un salto appena si può, anche per un caffè o un aperitivo circondati dal meglio della letteratura italiana e internazionale.


Vado spesso alla Confraternita dell'uva perché è un luogo suggestivo, accogliente e davvero piacevole: libri e un buon vino sono il connubio perfetto! Per questo, ho voluto provare anche l'acquisto online. Giorgio della libreria è stato gentilissimo nella consegna: in pochi giorni ho ricevuto a casa i libri ordinati. Tra questi vi era anche un titolo fuori commercio, ma non ci sono stati problemi. Sono stata subito avvisata via mail e mi è stato addebitato solo il costo di quelli disponibili.


La consegna è stata veloce, Giorgio molto gentile. Oltre al servizio libri a domicilio, La Confraternita dell'uva è un posto accogliente dove ascoltare presentazioni di libri interessanti, sorseggiare vino in compagnia di buoni amici, partecipare a gruppi di lettura e tanto altro.


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La confraternita dell'uva (titolo originale in inglese The Brotherhood of the Grape) è un romanzo di John Fante, pubblicato per la prima volta in volume negli Stati Uniti nel 1977, prima edizione italiana pubblicata come La confraternita del Chianti da Leonardo e successivamente da Marcos y Marcos[1]. Il nuovo titolo italiano è apparso per Einaudi.[2]


Ne La confraternita dell'uva John Fante descrive la storia di suo padre e dei suoi amici, la storia di quattro italiani vecchi e ubriaconi, come egli stesso la definisce in una lettera a Carey McWilliams del 1974.Il vero protagonista del racconto è il vecchio Nick Molise, muratore in pensione in perenne conflitto col figlio Mario, con la moglie e con l'altro figlio scrittore, Henry Molise.In realtà si può intravedere attraverso la figura di Nick Molise quella del padre dell'autore.Il romanzo si snoda fra i conflitti familiari, le idee praticamente irraggiungibili di Nick ed i suoi progetti mai realizzati, il fallimento dei sogni e la finale comprensione dei propri limiti.Fante descrive in questo romanzo il difficile rapporto col padre tratteggiando con la sua solita ironia amara un ritratto impietoso e realistico della propria famiglia.


Un hellzapoppin dedicato al padre dell'autore, un ubriacone muratore immigrato dall'Abruzzo negli USa, fino alla sua epico-comica morte. Divertente, ma ripetitivo. Il pregio migliore di Fante è che ti strappa sorrisi, ma niente di più ( o quasi).


Per me, John Fante è tra i più grandi. E "La confraternita dell'uva" è uno dei suoi romanzi migliori. Un distillato delle storie, dei personaggi e degli ambienti a lui più cari, con l'ironia di sempre e un po' di malinconia in più. Un libro scritto in tarda età: fa ridere e fa piangere, talvolta nella stessa pagina.


John Fante è nato in Colorado all'inizio del Novecento, figlio di un abruzzese emigrato in America nel 1901. Dopo un'infanzia turbolenta, si diploma e inizia a fare lavoretti precari, tra cui il tuttofare per uno studio professionale, lo sguattero in bar e ristoranti e l'operaio in una fabbrica di pesce in scatola. Stanco della provincialità di Boulder, si trasferisce a cercar fortuna a Los Angeles, nel 1930. Qui inizia a frequentare l'Università: non è uno studente brillantissimo, ma si avvicina alla scrittura e alla sceneggiatura (prende i primi contatti con Hollywood: sarà poi sceneggiatore anche per Dino De Laurentiis). Del 1936 è il suo primo romanzo, La strada per Los Angeles, che però sarà pubblicato postumo (nel 1985 in America,...


La confraternita dell'uva di Giorgio e Antonio è un ambiente unico che racchiude al suo interno tre realtà: libreria, caffetteria ed eventi, un luogo in cui è possibile partecipare ad aperitivi letterari, leggere un bel libro e gustare un buon bicchiere di vino. La loro confraternita è dedicata allo scrittore John Fante, e prende il nome proprio da uno dei suoi più bei romanzi.


The knowledgeable staff at Confraternita dell'Uva can demonstrate how much they value their customers. The atmosphere is peaceful, as people see it. The Facebook rating displays that this place earned 4.9 stars.


Fante in questo romanzo ha racchiuso la più micidiale e tormentosa elegia, non solo della figura paterna ma anche dell'immigrato italoamericano della prima generazione.Nick Molise(uno dei protagonisti del romanzo)rappresenta l'archetipo di dissoluzione e dissacrazione di qualsiasi volore cristiano e familiare:vino(di Angelo Musso naturalmente), donne e gioco d'azzardo sono le colonne portanti del suo "curriculum vitae".Questa figura , che si erge massiccia,tirannica, ed ingombrate per tutta la durata dell'opera, non rappresenta soltanto l'atavico padre di famiglia ,granitico e perennemente legato ai valori trasmessi dal lavoro manuale(infatti non considererà mai il mestiere del figlio,lo scrittore, come una vera e dignitosa professione per guadagnarsi il pane), ma è anche l'emblema della prima generazione di italiani emigrati in America, generazione infangata, oppressa e sommersa dai biechi pregiudizi dei sangue blu americani :"creature di sangue africano, che girano con il coltello, figli di una nazione nelle mani della mafia".Accanto alla figura paterna, si snoda lungo tutto il corso della narrazione, l'immagine di Henry Molise,scrittore e uomo "arrivato nella vita"(considerando gli standard di arrivismo e lo status societario della famiglia Molise posso proprio permettermi di definire Henry come "uomo arrivato"), che tuttavia non riesce a scrollarsi di dosso le radici intricate della sua famiglia, che lo riporteranno a rivivire sensazioni ed emozioni di cui ormai era diventato profano.Riportato a "casa" a causa di un imminente e velleitario tentativo di divorzio tra i genitori, Henry verrà coinvolto dal padre(ah già ,quasi dimenticavo, "il più grande scalpellino d'america"),in un disperato , orgoglioso, malsano e grottesco tentativo di rivalutazione della propria autostima,tramite la costruzione di un affumicatoio destinato alla cottura della carne di cervo. Restio e disgustato dal pensiero di riunirsi a quella "sgangherata" famiglia, Henry, cercherà di fuggire dai luoghi e dalle persone che sono state i tratti somatici della sua infanzia.Questo tentativo di fuga sarà un buco nell'acqua,infatti la riscoperta di suoni, emozioni , odori e sentimenti archiviati nel dimenticatoio, trascinerà il nostro protagonista, in un gorgo di squallida passione(signorina Quinlan)e fino ad allora rimosse virtù, che lo porteranno a sentirsi sempre più vicino alle proprie radici e concezioni, dalle quali risulterà essere eteronomo ed inseparabile. (questo punto si comprenderà meglio durante la morte del padre). La grande ed immagignifica capacità scrittoria di John Fante ci riporta in un'epoca passata, di vecchie bettole, di amore per la materialità e di uno smisuarato(alle volte quasi ridicolo) senso del dovere. In tutto ciò, si coglie distintamente,come ,nonostante le avversità che la vita para di fronte a questi uomini,valori come l'amicizia, l'unione ed il rispetto(nonostante tutto)siano il collante dell'anima delle persone, malta senza la quale le nostre esistenze crollerebbero come muri (o affumicatoi se preferite) mal costruiti.


Dopo queste due esperienze capisce che, da persona farcita di letteratura e amante della buona cucina quale è, a Bologna, che è la città in cui ha studiato ed è ritornato, mancava un qualcosa di simile a posti come quelli e che gli sarebbe piaciuto trovarne uno.


Il merito della conservazione dello standard di questa prelibatezza va dato anche alle migliaia di sfogline che, con il loro lavoro, hanno tramandato la ricetta originale da generazione in generazione, fornendo un prodotto eccellente.


Pubblicazione iscritta nel registro della stampa del Tribunale della Spezia con il n 3/2017 del 2/10/2017P.IVA: 0185021116Proprietario: Enoteca Regionale della Liguria / Editore: Alfio Antognetti / Direttrice Responsabile: Annamaria Giannetto Pini @2017 - ResWine. All Right Reserved. Designed and Developed by RESWineRinnova o modifica la tua autorizzazione ai cookie


Il libro è tra i migliori mai scritti da John Fante allo stesso eccelso livello di Chiedi alla polvere e A ovest di Roma.Molti sono i riferimenti auobiografici a cominciare dalla figura paterna,inguaribile Dongiovanni e incapace di assumersi le proprie responsabilità,per poi descrivere una madre,vero fulcro della famiglia ma vittima dell'egoismo del marito.Lo stesso protagonista è soggiogato dal padre pur non condividendone della filosofia.Lo stile come nelle altre opere dello stesso autore alterna ironia e drammaticità con una sapienza tale da rendere l'opera indimenticabile. 2ff7e9595c


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